Bisogna rispettare l'orologio del cuore, prendere le distanze, ascoltare la propria fragilità. E' così delicato, il mondo che custodiamo: non si può avere fretta. C'è un percorso da compiere. Lungo o breve che sia, dobbiamo seguirne le curve, le salite, i tratti più insidiosi, assecondare il tempo e il maturare delle stagioni. E, con fatica, prima o poi qualcosa succederà.
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