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domenica 12 giugno 2011

Serena Santorelli


Ma in che mondo viviamo?
In un mondo dove ovunque ti giri non ti senti al sicuro.
Dove se un'amica ti fa un piacere, ti chiedi che cosa mai vorrà in cambio.
Dove se per strada vedi una vecchietta in difficoltà con le buste della spesa e ti avvicini per aiutarla, quella sgrana gli occhi terrorizzata e si allontana più veloce che può.
Dove se il vicino di casa guarda troppo tuo figlio e per più di una volta gli accarezza affettuosamente i capelli, inizi a pensare se dietro l’aria gentile non si nasconda un pedofilo.
Dove se il datore fa un apprezzamento sul tuo lavoro, ti chiedi se di lì a poco non farà apprezzamenti anche sul tuo corpo.
Dove se cammini per strada e qualcuno cammina dietro di te per più di 50 metri,ti viene la tachicardia e cominci ad avere paura che si tratti di un brutale stupratore.
Dove se ti trovi in automobile e uno ti bussa dietro insistentemente, devi trattenerti da mandarlo a cagare, perché quello scende e invece di mandarti a cagare, ti manda all’ ospedale.
Per fortuna, la gran parte delle volte, l'amica non ti chiede alcun favore in cambio, quello che ti cammina dietro, a un certo punto cambia strada e l'automobilista che mandi a cagare, alza entrambe la mani per chiederti scusa.
Ma il problema è che tu hai avuto paura.
Viviamo in un mondo dove nessuno si fida più di nessuno. In un mondo talmente prevenuto e impaurito, che gli uomini a volte si uccidono tra loro solo in virtù delle cose che credono essere vere, ma che in realtà neanche esistono.
E allora ti verrebbe voglia di chiuderti nella tua famiglia, dove sai che quasi certamente non può accaderti nulla di male. Ti verrebbe voglia di startene in casa, perché è l’unico posto dove sei sicura che la tua giornata si concluderà senza tachicardie o percosse improvvise.
Ma poi ti dici che la vita è breve…Che sono loro, i pedofili, gli stupratori, i criminali che dovrebbero stare “dentro”, non tu. Tu devi uscire, devi portare il tuo messaggio di serenità, devi far capire alla gente come te che le perone oneste esistono ancora.
Che in questo mondo si può anche essere puliti. Puliti e basta.

Serena Santorelli

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