E' un distacco apparente, il mio. In realtà il peso della mia fragilità lo sento tutto, continuamente.. E' solo che a volte cerco di dimenticarmene, un po' per non impazzire, un po' perché comunque la vita fagocita e assorbe i miei pensieri. Tra l'altro non me la sento di demonizzare questo tipo di sofferenza tipica degli animi più provati poiché essa dona quella sensibilità che, se incanalata nella giusta direzione, riesce a divenire fonte di riflessioni e slanci sempre inediti. Mi riferisco a quella sensibilità che consente di appassionarsi alla vita, alle piccole cose piacevoli, a quei gesti quotidiani rassicuranti che solo chi ha vissuto periodi più o meno lunghi con l'angoscia nel cuore riesce a non dare mai per scontati..
Letta per caso, sentita sin nel profondo come parte di me. La sensibilità è un dono meraviglioso che si nutre anche della sofferenza che deriva dalla sua solleticazione...soffri perchè sei sensibile, cresci interiormente, come individuo, perchè, grazie alla stessa sensibilità, sai tramutare la sofferenza in amore...
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