Così è la mia vita, un affresco molteplice e variabile che solo io posso decifrare e che mi appartiene come un segreto. La mente seleziona, esagera, tradisce, gli avvenimenti si sfumano, le persone si dimenticano e alla fine rimane solo il percorso dell’anima, quei rari momenti di rivelazione dello spirito. Non interessa ciò che mi è accaduto, ma le cicatrici che mi segnano e mi distinguono. Il mio passato ha poco senso, non vedo ordine, chiarezza, propositi nè cammini, solo un viaggio alla cieca, guidata dall’istinto e da eventi incontrollabili che deviarono il corso del mio destino. Non ci fu calcolo, solo buoni propositi e il vago sospetto che esista un disegno superiore che determina i miei passi. Finora non ho condiviso il mio passato, è il mio ultimo giardino, su cui non si è affacciato neppure l’amante più intruso. Prendilo, Paula, ti servirà a qualcosa, perchè credo che il tuo non esita più, si è perso in questo lungo sonno e non si può vivere senza ricordi
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