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domenica 20 novembre 2011

Porfirio Capociuchi


Vogliamo riempire la nostra vita e allora ci affanniamo nella ricerca di quel qualcosa che non esiste, pur di riempirla non badiamo a spese, ma è solo una ricerca materiale e a volte ci serve solo per vincere la nostra malinconia, la nostra solitudine, il nostro malessere esistenziale, ma è solo un palliativo.
Abbiamo perso il gusto delle cose semplici, la spontaneità del bambino.
Non sappiamo più emozionarsi davanti ad un bel tramonto, sotto le stelle in una notte di luna piena; il sorgere del sole ci appare solo come l'inizio di un altro giorno e non come un nuovo giorno.
La natura ci offre spettacoli incredibili tutti i giorni ma non ne sappiamo gioire appieno perché il nostro sguardo è proiettato in una effimera, labile, temporanea compiacenza di noi stessi.
Non c'è più in noi il gusto della sorpresa perché è tutto scontato o meglio, diamo tutto per scontato.
Vogliamo essere felici in tutti i modi e a tutti i costi, e sprechiamo energie per ottenere, raramente per dare.
È difficile trasmettere emozioni se emozioni non abbiamo.

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